Carcasse animali sono i corpi di animali senza vita, bovini, ovini, suini, polli. Stando alla definizione del vocabolario della lingua italiana Treccani si definiscono carcasse:
“Le ossa che formano la cavità toracica degli animali. Anche, più genericamente, scheletro di un animale morto; in particolare in macelleria, carcassa di pollo, di gallina, il corpo dell’animale ucciso e spennato, privato della carne del petto”.
Quando facciamo riferimento alle carcasse di allevamenti nella stipula di un’assicurazione, però, per carcasse si intendono “animali uccisi (per eutanasia con o senza diagnosi certa) o morti (compresi i feti abortiti) nell’azienda o in qualsiasi locale, oppure durante il trasporto ma che non sono stati macellati per il consumo umano” [Cattolica Assicurazioni, contratto di assicurazione per la tutela degli allevatori].
Rientrano in questa definizione i corpi di animali che gli allevatori sono costretti ad abbattere per epizoozie, malattie che possono avere conseguenze gravi sia sul bestiame che sull’uomo. Per quanto alcune di queste malattie siano rare, la pandemia ci ha insegnato che tutto può succedere. Tutelarsi diventa perciò determinante per salvaguardare gli allevamenti e il reddito della propria azienda.
Vediamo come fare per smaltire le carcasse di polli, suini, bovini, equidi o altre specie tutelando gli allevamenti, ma soprattutto risparmiando.
Epizoozie: quando lo smaltimento è un danno indiretto
Le epizoozie possono colpire la salute degli allevamenti e sono nello stesso tempo causa di danni economici diretti e indiretti per l’azienda. Rientra nei danni diretti l’abbattimento forzoso, vale a dire la perdita totale o parziale dei capi posseduti. Mentre è un danno indiretto il mancato reddito, vale a dire la perdita di reddito dovuto al fermo dell’allevamento per abbattimento totale o mancata produzione per abbattimento parziale del bestiame infetto. Nel caso di epizoozie lo smaltimento delle carcasse è un danno indiretto a cui l’allevatore si trova a dover rimediare a sue spese dopo aver subito la perdita degli animali.
Per evitare epizoozie e avere animali sani è necessario garantire loro un ambiente altrettanto sano, pensato per il loro benessere. Per prevenire focolai i locali in cui gli animali vengono allevati devono essere curati. Fondamentale sono l’igiene, le condizioni di stabulazione e la pulizia e disinfezione costanti.
Come smaltire le carcasse animali
Fatta eccezione per i casi in cui la legge preveda la possibilità di eliminare le carcasse mediante sotterramento in loco, (questo vale per un numero minimo di capi morti) gli allevatori dovranno comunicarlo all’autorità competente e pagare le spese per la rimozione delle carcasse, e la loro distruzione in impianti di incenerimento o trasformazione.
Dal primo gennaio è attiva la polizza per lo Smaltimento di carcasse, l’Abbattimento forzoso e il Mancato reddito” che permette alle imprese zootecniche di avere delle garanzie e tutelare i propri allevamenti.
Un’opportunità per gli allevatori di essere risarciti dalle spese della rimozione e della distribuzione, inoltre la polizza è contribuita in misura del 50% del costo attraverso fondi del Fondo Nazionale di Solidarietà. Per quanto riguarda le epizoozie l’assicurazione tutela dai danni per abbattimento forzoso e mancato reddito. Se i danni superano la soglia del 20% dei capi non ci sono franchigie. E se si sceglie la Polizza Integrativa Non Agevolata si è assicurati anche per i danni sotto la soglia del 20%. Questo tipo di polizza è contribuita in misura del 70% del costo, dalla Misura 17.1 del PSRN.